Blog nato per condividere pensieri e foto sulla subacquea NO STRESS





domenica 23 novembre 2008

A metà

Personalmente non contribuisco al blog da un tot. Sono a metà strada tra l'ultimo tuffo e il prossimo (un po' più vicina al prossimo, sempre con dita incrociate) e in questo mezzo del cammin mi sento molto lontana dal mare e dalla subacquea. Niente di grave, suppongo, ma abbastanza da farmi sentire molto più terrestre che acquatica. 


Boh, non volevo dire niente, solo che sono così, a metà e aspetto con ansia dicembre. 
E ora tango

mercoledì 12 novembre 2008

sQuba "l'auto subacquea"

martedí 11 novembre 2008, ore 16:28
Prodotta dall’azienda automobilistica Reenspeed, è in grado di viaggiare in immersione per due ore

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«sQuba» l’auto subacquea



Paola Fusco


Come accadeva trent’anni fa nella memorabile scena di «007 – La Spia che mi amava», in cui James Bond scompariva sott’acqua al volante di una Lotus Esprit, VDO, azienda del gruppo Continental, presenta al 48° Salone nautico di Genova, in anteprima italiana, «sQuba», il prototipo a emissioni zero dell’azienda automobilistica svizzera Rinspeed e prima auto anfibia al mondo, in grado di viaggiare su terra, a pelo d’acqua e in profondità.

Il design dalle linee fluide si ispira davvero a una Lotus, la Elise. I quadranti, le luci e i display digitali sono incorporati in un unico alloggiamento di alluminio che non solo è impermeabile, ma anche resistente all’acqua di mare fino a dieci metri di profondità. Il cluster è generosamente illuminato e coperto da un vetro protettivo e i pulsanti sono coperti da un film plastico che permette di premerli anche indossando spessi guanti da sub. “La sensazione è quella di fare un’immersione subacquea in macchina” ha raccontato alla stampa il designer e amministratore delegato di Rinspeed, Frank Rinderknecht. Spinta da tre motori elettrici alimentati da batterie ricaricabili al litio e con lubrificanti biodegradabili, «sQuba» può viaggiare senza problemi sulla terraferma (dove raggiunge una velocità di 120 km orari), ma anche galleggiare a pelo d’acqua (a poco più di 6 km l’ora), come anche muoversi a 10 metri di profondità, dove però supera di poco i tre km l’ora.

A differenza della sua versione cinematografica, l’auto-sottomarino elvetica è decappottabile. Una scelta dettata perlopiù da motivi di sicurezza: «L’abitacolo della macchina è di tre metri quadrati – ha aggiunto Rinderknecht – e anche ad appena un metro di profondità, la pressione dell’acqua sarebbe stata tale da rendere impossibile l’apertura delle porte in caso di emergenza». Una volta sott’acqua, dove il massimo tempo di permanenza consentito è due ore, il guidatore e il passeggero potranno respirare grazie a una bombola di ossigeno, sul modello di quelle usate dai subacquei mentre, per evitare che la “sQuba” affondi come piombo, alcuni scomparti sono stati riempiti di schiuma. «L’auto può così raggiungere la superficie praticamente da sola - ha spiegato il costruttore - ed è sostanzialmente inaffondabile».

La «sQuba» non è però mai stata messa in produzione e finora l’unico prototipo esistente è stato presentato al Salone dell’Auto di Ginevra dello scorso marzo, dove era in vendita al prezzo (modico) di un milione di euro.

Articolo pubblicato su ITALIAVELA

mercoledì 5 novembre 2008

Pacific Trash Vortex

Perché non ne parla nessuno? meglio non far sapere i danni che fa l'uomo?

L'isola di plastica é una realtà non una leggenda metropolitana!

Anche greenpeace e Wikipedia ne parlano!

Un ringraziamento a Simone per avermi informato.