Blog nato per condividere pensieri e foto sulla subacquea NO STRESS





lunedì 18 luglio 2011

Portfolio

qualche click di repertorio ;-) ...


... a godere





domenica 17 luglio 2011

C'è sempre un posto

C'è un posto che mi piace davvero, un posto dove ho trovato persone che mi danno la carica, benessere e le migliori immersioni che si possano desiderare. Mi piace talmente tanto che ho fatto una capa tanta ai soci della NSD e così, lo scorso anno, due sono riuscita a convincerli a farsi un viaggio Bari - Lavagna per un weekend di dives, ma ne mancava uno all'appello ed era troppo importante fargli conoscere questo piccolo mondo che adoro. Così, dopo un mese abbondante di weekend rimandati, questo fine settimana sono riuscita a portare Belvetta a immergersi nell' AMP di Portofino!

Purtroppo le previsioni non erano le migliori, ma non ci siamo lasciati scoraggiare per il timore di rimandare ancora e ancora e così venerdì pomeriggio siamo giunti a destinazione, io in treno da Torino, lui in macchina da Mantova. Il piano prevedeva un tuffo nel pomeriggio del sabato e uno per la domenica mattina, perché barca e gommone non avevano più un posticino libero! Ma le previsioni avevano scoraggiato gli altri, a nostro beneficio (egoisticamente, perché per Ivo, il boss di Massub, non era il massimo vedersi cancellare immersioni per quasi tutto il weekend).

Quando ti piace tanto un posto, o una persona, vorresti che le altre persone che ti piacciono riuscissero ad amarlo altrettanto, dunque speravo fortemente che Francesco restasse entusiasta dell'esperienza e quindi, per assurdo, erano le mie di aspettative a essere altissime perché lui, il Presidente, giustamente no stress, era pronto a godersi quello che il mare e i giorni avrebbero voluto regalarci. Il meteo e il mio stato mentale un po' vago costituivano, dunque, gli ostacoli maggiori alla realizzazione del mio desiderio di vedere Belva sbavare per la goduria. Così ho pensato che la prima cosa da fare fosse cominciare a farlo sbavare a tavola!

Una cenetta con Ivo e Isidora da U Brunzin ha centrato l'obiettivo! La zuppa di fagioli e cozze con oliva taggiasca dal nocciolo killer (Pierps e Fabio, dovreste ricordare) seguita da un tonno solo leggermente marinato e accompagnato da pomodori freschi e cipolla di tropea hanno fatto il loro dovere e i cantuccini annegati in una piscina di vin santo hanno fatto il resto. Lavagna, proprio come lo scorso anno, era tutta in strada per la festa e c'era musica, cibo e vino ovunque e il caffè più buono che ricordi in tempi recenti (peccato per l'effetto red bull) e al Presidente questo è piaciuto un sacco.

L'approccio vero e proprio al diving c'è sabato, quando ci imbarchiamo sul gommone e partiamo per la nostra prima immersione da incursori della marina! Oggettivamente il mare non è propriamente una tavola e, dopo una lunga navigazione, la vista della barca ormeggiata al gavitello della secca gonzatti, ma soprattutto la vista del subacqueo che disperatamente cercava di risalirci sfidando oscillazioni di un paio di metri, ci convince che, dopotutto, la tanto snobbata e meno esposta immersione al Cristo degli abissi non è così male e, in fondo, è qualcosa che prima o poi va fatta (o rifatta). Insomma, la statua del Cristo non è indimenticabile, ma l'immersione può essere condotta con un un po' di zucca e portare a una parete ricca di corallo rosso e poi a una prateria di posidonia dove qualche dentice non manca di farsi vedere.
Non eravamo in forma: le condizioni del mare avevano un po' provato lo stomaco di Belva, mentre io ero alle prese con un nuovo inspiegabile problema di... ehm... vescica! Oh, non riuscivo a strippare nella muta, l'ho detto! Tralascio i dettagli trash sull'evoluzione della cosa (ultimamente le mie minzioni sono diventate oggetto di grande divertimento per i subacquei della zona), ma di sicuro alla nostra prima dive insieme dopo tempo incalcolabile non siamo stati No Stress come abbiamo imparato a essere insieme.

Un po' di svacchino in spiaggia dopo la focaccia di rito e siamo di nuovo pronti per un tuffo, stavolta dalla barca. Belva è silenzioso e la mia ansia da prestazione aumenta, così come la preoccupazione che non stia bene, non si trovi bene e via dicendo. Comunque si va, stavolta al Faro che, nel mio logbook è entrato la prima volta sotto l'insegna del Tatuacernia Day! Lo dico a Belva e sfrego le mani, immaginando quello che ci aspetta.
Anche qui i giri possono essere tanti e Pier ci porta prima verso la parete di coralli e gorgonie, andando però incontro a una visibilità limitata che, per fortuna, si riapre come una giornata di sole dopo un temporale quando ci dirigiamo verso i massi che ospitano le mie amiche cernie. Finalmente io e Belva ci ritroviamo in acqua e lo sento ululare mentre avvista i primi bestioni ma siamo ancora un po' fondi e gli dico di aspettare che il meglio ce lo ritroveremo tra poco! E infatti il rave di cernie ci aspetta puntuale e ci travia al punto da abbandonare quasi il gruppo per osservare da vicino questi animali splendidi (anche il paguro eremita però era carino assai!). Insomma, sbavando dagli erogatori concludiamo l'immersione che desideravo godendoci anche una bella paretina colorata e piena di margherite di mare (mentre io mi godo anche la mia rinnovata abilità a mingere in hovering :-D ).

Il ritorno in barca è anch'esso una giornata di sole, con mare più calmo, dopo una iniziale perturbazione. Arrivati in porto riprendiamo contatto col gruppo che ci dice: "oh, ma avete visto quanti polpi c'erano??". E noi: "aaaah??? ma dove?". Praticamente abbiamo fatto due immersioni diverse o forse i polpi si nascondevano al passaggio del barese, comunque l'ilarità generale per i nostri mancati avvistamenti è stata accompagnata da illazioni sull'assunzione di stupefacenti di scarsa qualità, seguite da facile ironia legata alla mia recente tendenza a essere più femminile con tanto di smalto e rossetto e dal sarcasmo misto a razzismo perché, sempre recentemente, ho tradito la subacquea per la vela - cosa che mi sta costando una serie di vessazioni per essere riammessa nella casta dei subacquei, rudi e puri.

La cena nel baretto sfigato del porto è una sorpresa anche per me che non conoscevo la nonna novantenne che, nascosta dietro i fornelli, serve piatti deliziosi in una saletta a cui sia accede per due turni precisi di cena: le sette o le nove e un quarto. Il gruppetto è ormai sciolto dalle cernie, dai polpi visti e non visti, dal vino e dal cazzeggio liberatorio e io comincio a pensare che anche Belvuzza amerà il posto che amo io.

La sorpresa della domenica mattina è che, come temevamo, non si potrà uscire. Ci restiamo male, ma non troppo perché ormai è chiaro che questo è stato un assaggio di quello che altri giorni, anche migliori di questi, ci regaleranno. E poi la pasta che Ivo ci prepara per pranzo è stupenda e ascoltare i suoi racconti non pubblicizzabili è sempre un divertimento e un invito a pensare sempre, sempre che questa passione che ci siamo scelti vuol dire tanto ma tanto di più che caricarsi una bombola e buttarsi in acqua.

L'arrivederci a Lavagna arriva in fretta, un po' meno il mio treno per Torino, ma è andata: abbiamo rotto il ghiaccio e siamo pronti a rituffarci!



giovedì 14 luglio 2011

lunedì 11 luglio 2011

Mi manca..

Ogni volta, pur andando sempre allo stesso mare, stesso posto, stessa gente, stessi colori e stessi profumi..sento qualcosa che mi manca..

Mi manca il desiderio dalla sera prima di andare al mare..mi manca il sorriso con cui ti svegliavi per andare al mare..mi manca l'irrefrenabile voglia di tuffarmi nel mare..mi manca il patire prima di entrare in acqua..mi manca il divertimento in ogni occasione al mare..mi mancano i sorrisi ed il divertimento al mare..mi manca il relax ed il profondo accoglimento che ti trasmette il mare..mi manca quell'indescrivibile disconnessione dallo stress quotidiano che ti da la profondità del mare..mi manca quell'inestimabile godere di tranquillità e pace che ritrovi soltanto oltrepassando la superficie del mare…mi manca la piacevole solitudine ed il lieve egocentrismo durante l'immersione in mare, quasi ad opprimere la mia libertà..mi manca il sorriso, divertimento e spensieratezza dopo la risalita in superficie..mi manca l'orgoglio e la soddisfazione dopo un tuffo in mare..


In breve tempo tutto è cambiato, la compagnia, il divertimento, i ruoli, le persone e le cose..il mare fortunatamente è sempre quello..però a ma manca qualcosa..sento la mancanza di qualcosa..

lo so mi manca il mare..il MIO MARE…spero un giorno di ritrovarlo..

Relitto