Blog nato per condividere pensieri e foto sulla subacquea NO STRESS





giovedì 15 ottobre 2009

Novità: una pillola per i subacquei?

Prof. Costantino Balestra,
vicepresidente Ricerca ed
Educazione - DAN Europe

L’immersione è un’attività stressante, anche per il più rilassato dei subacquei. Ma cosa significa la parola "stressato"? Il termine stress fu usato per la prima volta nel 1936 dal fisiologo canadese Hans Selye per descrivere la reazione di un organismo in risposta ad una situazione che richiedeva un’azione rapida e non la costrizione o la tensione nervosa provata.

Di fronte ad un evento stressante, il nucleo periventricolare dell’ipotalamo – un centro cerebrale nell’area encefalica – allerta altri sistemi nel cervello e il sistema nervoso in generale, come il sistema ortosimpatico. Questi reagiscono rilasciando una grande quantità di catecolamine (cioè adrenalina e noradrenalina). Uno degli eventi più importanti è la stimolazione della midollare dei surreni che rilascia adrenalina nel circolo.
Dopamina, adrenalina e noradrenalina provocano una serie di risposte fisiologiche: accelerazione del battito cardiaco, aumento del flusso sanguigno, vasocostrizione delle arterie con conseguente aumento della pressione arteriosa. L’adrenalina induce il fegato a rilasciare zuccheri e acidi grassi che favoriscono la produzione di trigliceridi ( grassi di riserva ). Questa catena di eventi prepara il soggetto a reagire mentre assicura riserve energetiche sufficienti per affrontare condizioni di stress. Inoltre l’ipotalamo inizia a secernere corticotropina ( ACTH o ormone adrenocorticotropo ) che stimola la corteccia surrenale alla produzione di cortisone per lungo tempo. Questa sostanza ristabilisce le riserve di glicogeno nel fegato.
Questi eventi catabolici provocano inoltre un aumento dei prodotti di scarto derivanti dal processo di produzione dell’energia; tra essi urea e acido urico derivanti dal metabolismo delle proteine.
Il meccanismo fu spiegato più di sessanta anni fa, tuttavia l’intero fenomeno e gli effetti a lungo termine, oggi noti, erano allora sconosciuti.
  1. Regolato da un’ASSE ?
  2. Lo stress è effettivamente controllato dall’asse surrenale ipotalamo pituitaria ma, contrariamente a quanto si pensava al tempo della scoperta del fenomeno, l’organismo non si riprende immediatamente dopo la cessazione dello stimolo stressante.
    Sottoposto a questo stimolo, l’organismo soffre per un danno cellulare che deve essere riparato.
    Le sostanze identificate come indicatori di questa ricostruzione sono le proteine dello stress e principalmente quelle che furono scoperte nel corso di shock termali. Sono chiamate HSP ( Heat Shock Proteins ).
    Il loro ruolo è identificato nella struttura delle proteine danneggiate; una proteina può essere descritta come una lunga catena di aminoacidi attorcigliata secondo vari assi. A seconda del numero di assi, la struttura proteica può essere primaria, secondaria, terziaria o quaternaria.
    Le proteine HPS controllano "l’avvolgimento" delle proteine che devono ricostruire; si tratta di un passaggio essenziale per ristabilire l’integrità cellulare e metabolica. Per capire l’importanza del corretto avvolgimento di una proteina dobbiamo pensare al pericolo dei "prioni", che possono formarsi da proteine mal "piegate" e che sono letali.
  3. Combattere lo stress?
Nella nostra vita incontriamo situazioni stressanti quotidianamente, seguite da un flusso ininterrotto di ormoni di emergenza che porta ad un aumento cronico della pressione arteriosa, grassi nella circolazione sanguigna, colesterolo, acido urico e moltissima urea. Questo a sua volta è causa di un cambiamento nei livelli di aminoacidi e di una continua produzione di corticoidi
( cortisolo e cortisone ) che indebolisce il sistema immunitario. Le conseguenze sono una maggior frequenza, tra coloro che soffrono per lo stress, di problemi cardiovascolari, ulcere, depressione e probabilmente anche di certe forme di tumori.
Queste scoperte hanno indotto gli scienziati a pensare alla stimolazione delle proteine dello stress per proteggere l’organismo. Questa tendenza è oggi evidente in cosmetologia, dietetica, medicina generale, ecc. Hanno oggi una grande diffusione sostanze antiossidanti ( carotene, selenio, vitamina E, C…) come pure certi prodotti contenenti DEHA ( diidro-epi-androsterone ), che sono sintetizzate in grande quantità durante una lunga esposizione a fototerapia, melatonina e così via.
Chi ha un background in biochimica noterà che questi prodotti agiscono sul sistema enzimatico.
  1. Nuove scoperte nella lotta contro lo stress.
E’ stato lanciato sul mercato un nuovo prodotto che agisce direttamente sulla produzione di proteine HPS e va sotto il nome enigmatico di Tex-OE. La formazione di bolle durante la fase di risalita di ogni immersione con autorespiratore induce stress per l’organismo, compresa l’abrasione delle pareti capillari causata dal passaggio delle bolle nei vasi. Il Tex-OE è un estratto vegetale attivo a dosi molto piccole: 3mg per Kg di peso corporeo sono sufficienti per indurre la rapida produzione di HPS.
Per provarlo un gruppo di ricercatori diretti dal Dott. Cali Corleo dell’Università di Malta sta sperimentando il suo effetto su un gruppo di subacquei.
Dodici sub di età compresa tra 25 e 50 anni sono stati controllati dopo che avevano assunto il farmaco prima dell’immersione. Poi sono stati fatti esami del sangue sullo stesso gruppo per la stessa immersione senza Tex-OE.
I risultati suggeriscono applicazioni interessanti: una differenza significativa nei livelli sanguigni di HPS compare nella prima ora dopo l’immersione. Le proteine dello stress non vengono rilasciate in grande quantità fino a due ore dopo l’attacco nei confronti dell’organismo.
Questa è una scoperta nuova e interessante, ma io penso che fino alla comparsa dei risultati preliminari e alla comunicazione al congresso EUBS ( Società Europea di Medicina Subacquea e Iperbarica ), la sicurezza in immersione mantiene le sue regole precedenti e l’immersione "intelligente" non è radicalmente cambiata.



Dal sito della DAN https://www.daneurope.org/italiano_.htm

molto interessante la definizione di stress dal punto di vista medico

martedì 6 ottobre 2009

Il governo delle Maldive si riunisce sott'acqua

Per denunciare il riscaldamento climatico e il rischio che corre l'arcipelago















Mute da sub, pinne e bombole obbligatori per i 14 ministri del governo delle Maldive che il prossimo 24 ottobre, su iniziativa del presidente Mohamed Nasheed, dovranno partecipare a una riunione di gabinetto subacquea.
Scopo dell’inizativa è denunciare il riscaldamento climatico globale che rischia in pochi anni di far scomparire l’arcipelago dell’Oceano Indiano .Le Maldive, infatti, potrebbero essere uno dei primi Stati a subire gli effetti dell’innalzamento dei mari, come sottolinea oggi il quotidiano australiano ’Sidney Morning Herald’. I 14 ministri, alcuni dei quali riceveranno lezioni di immersione per partecipare alla riunione, comunicheranno attraverso delle lavagnette apposite o con gesti. Al termine del vertice di gabinetto sarà approvato un comunicato che Nasheed porterà a Copenaghen in occasione del vertice sul clima organizzato dalle Nazioni Unite dal 7 al 18 dicembre.
"Ci appelliamo agli Stati di tutto il mondo, grandi o piccoli, ricchi o poveri, alti o bassi (rispetto al livello del mare), perchè si uniscano e riducano le emissioni di carbone e le particelle di carbonio nell’atmosfera", recita il comunicato Le Maldive, infatti, sono un complesso di 1.192 atolli che si trovano in media a 1,5 metri sopra il livello del mare, numeri che valgono all’arcipelago il poco invidiabile record di Nazione più ’bassà del mondo: il punto più alto è a 2.3 metri, mentre la gran parte degli atolli sono sotto il metro. Entro il 2100 il Paese potrebbe scomparire a causa dell’innalzamento del livello del mare.



Fonte www.lastampa.it