Blog nato per condividere pensieri e foto sulla subacquea NO STRESS





martedì 30 settembre 2008

Responsabilità

Sub morì a Santo Stefano, processo per omicidio colposo
Era nata come una semplice immersione tra amici ma c'è scappato il morto. I fatti risalgono al 24 maggio 2006 quando è deceduto Enrico Zunino, noto esperto sub, di 42 anni di S.Stefano al Mare.

Insieme a lui quel giorno erano presenti anche altri 4 esperti sub che avevano deciso di effettuare un immersione alla volta di un noto mercantile affondato, ad una profondità tra i 50 e i 150 metri. Il corpo, dato inzialmente per disperso venne trovato i giorni seguenti a 75 metri di profondità, in prossimità del punto di immersione.

In quella giornata che costò la vita a Zunino era presente anche Marcello Lanteri, istruttore locale presso un diving center e principale indagato. Sia Lanteri che Zunino ebbero problemi di respirazione in risalita dal mercantile, ma solo l'istruttore riuscì a tornare a bordo del gommone. Lanteri e Zunino si erano immersi insieme a seguito della precedente discesa al relitto degli altri tre amici, che non risultano indagati ma testimoni.

Secondo il teorema dell'accusa, l'indagato in quanto istruttore, avrebbe dovuto in primis controllare la corretta miscela di azoto presente nelle bombole e la restante attrezzatura ed in secundis, sarebbe dovuto intervenire in soccorso del compagno. Infatti, nel corso delle indagini preliminari sul caso, erano state redatte due perizie, una di queste prendeva in considerazione l'errata miscelazione e le possibili cause alla base del decesso, avvenuto per annegamento. Nell'altra perizia redatta dai Vigili del Fuoco era stato preso in considerazione il computer, in dotazione ad ogni sub, dal quale compare il tracciato di immersione, ovvero ogni movimento effettuato sott'acqua dal sub. Una delle principali prove dell'accusa sarebbe proprio quel tracciato, dove si vedrebbe che lì dove Zunino ha avuto il primo malore, era vicino Lanteri, tanto da potere intervenire.

La difesa di Lanteri, al contrario, sostiene che poichè quella immersione non era considerata come un uscita di scuola, non può esserci resposabilità nei confronti degli altri sub e di Zunino, visto e considerato che tutti erano esperti di questa pratica sportiva. Inizierà con questi presupposti la fase dibattimentale di questo processo, che vede indagato per omicidio colposo Marcello Lanteri. In questa occasione verranno ascoltate molte testimonianze, comprese quelle dei periti intervenuti sul caso. Ed inoltre saranno presenti nella lunga lista di testimoni delle parti anche gli altri amici di Zunino che quel giorno si immersero per l'ultima volta insieme a lui. IN questo contesto, si sono dichiarati Parte Civile, la moglie ed il fratello del deceduto.

Stefano Michero

Lunedì 29 Settembre 2008 ore 18:41


Fonte www.samremonews.it

lunedì 29 settembre 2008

Cernie per tutti (e non solo)

Non sto neanche a ripetervi cosa vedere a Portofino: la filastrocca la sapete tutti a memoria!
Per chi si fosse stufato di ascoltarla e volesse invece viverla, ieri ho scoperto una super offerta proposta dal San fruttuoso diving di Santa Margherita Ligure (o Ligure Margherita Santa per chi arriva in autostrada, ah, ah, ah!): 95 euro, due immersioni e pernottamento con prima colazione presso il Park Hotel Suisse. Considerate che l'immersione singola va dai 37 ai 40 euro a seconda del diving. Non conosco personalmente quel diving, ma lo standard dei servizi è abbastanza allineato da quelle parti (Kix, confermi?).

L'offerta è valida per l'inverno (brrrrr) e già a partire da ottobre, a quanto mi risulta. E per i più lontani, ci sono voli bari - genova di myair a prezzi interessanti. La temperatura va dai 23 gradi in superficie ai 19 gradi sui 30 metri e dovrebbe reggere così ancora per un mesetto scarso.

Mo', io ve l'ho detto!
salutiamo

p.s.
finalmente mi sono goduta i coralli dell'Altare...

giovedì 25 settembre 2008

Post Inutile, non leggete!!

Si, è così...siccome il blog "si stava annoiando" erano giorni che pensavo ad un post, ma le idee, sopratutto in questo periodo (cambio di stagione, stanchezza e depressione incombono!!) latitavano ho pensato di fare un post inutile...mi son detto butto giù qualche foto e mi prendo su qualche insulto, ma almeno la prima pagina del blog cambierà!

Ho poche foto da queste parti (in attesa che mi sistemino il pc di casa) ma qualcosina riesco a metterla:



Questa è un'idea della casa che vorrei...è all'interno dell'abbazia di San Vito, vicino Polignano (l'unico link che ho trovato è di un ristorante :-) però si capisce di cosa parlo), porta e finestre azzurre (non cominciate!!lo so che non sono azzurre nella foto, ma nella mia testa, la casa dei miei sogni, ce li ha!), un gatto, il mare a due passi, quegli aggeggi appesi con i pescetti che suonano al rumore del vento...
Nel piccolo porticciolo che c'è di fronte all'abbazia c'è il mio posto preferito per la colazione...ahhhhhhhhhhhhh se mi manca fare colazione sul mare!!!




Polignano; le foto sono di Fernando, un mio collega Mantovano che è passato a trovarmi in quei pochi giorni di Agosto passati a casa...Polignano è una città con le case "non vicino, non nei pressi, ma proprio SUL mare"...devo dirvi quanto tempo ci passavo? (sopratutto prima di essere scevro :-)) )



E questo è lo scafo dei nostri colleghi della NSN (Non Siamo Normali)...bella vero?

venerdì 19 settembre 2008

Finalmente...Lampara

Salve ragazzi..oggi vi scrivo perchè ieri sera ho potuto finalmente entrare ed assaporare i gusti della Lampara :-D
Dopo essermi recato dal Maestro per restituirgli alcuni pezzi dell'attrezzatura, è venuto anche Sirio ed insieme abbiamo raggiunto il Dottor Picca, finalmente l'ho conosciuto ;-)
Poi..diretti a Mola abbiamo aspettato Alessio con la moglie, ed Alessia, Daniela e il ragazzo per poter entrare finalmente nella Lampara e poter cenare con prelibatezze e una buona compagnia.
Dopo tanto travaglio..anche io posso dire di essere stato dalla Lampare e sopratutto da Peppino :-D
Un saluto a tutti.

mercoledì 17 settembre 2008

Sosta di sicurezza a metà della risalita

Non ci addentriamo su temi tecnici da un po' e, per quello che mi riguarda, mi accorgo che acquisiti i principi basilari per immersioni in sicurezza e acquisita familiarità con il computer, forse sto finendo con l'acquisire anche un atteggiamento passivo rispetto all'argomento "Sicurezza in immersione", nel senso che di rado mi trovo ad aggiornare le mie conoscenze, a cercare stimoli di riflessione.

Oggi, mentre seguivo un po' Libeccio a caccia di informazioni sul prossimo viaggio, mi sono imbattuta in questo articolo, che riporto e di cui trovate i riferimenti in basso. Non ho tempo adesso di aggiungere commenti, ma non volevo dimenticarmene e quindi, tel chì!


Negli ultimi anni mi sono convinto che gli incidenti decompressivi dei subacquei ricreativi non sono il risultato degli algoritmi di calcolo della decompressione, ma sono dovuti ad una velocità di risalita eccessiva.

I sintomi principali, in caso di brevi immersioni intorno ai 30 metri, sono di tipo neurologico ed interessano tessuti rapidi e ben irrorati, come il midollo spinale, che si satura di azoto in soli 12 minuti e mezzo.
Nella migliore delle ipotesi il midollo si desatura in altrettanto tempo, ma sappiamo che il tempo di desaturazione è spesso più lungo.

La velocità di risalita di 18 metri / minuto è il risultato di una decisione arbitraria della US Navy e non ha alcuna base nella cinetica dei gas.

Oggi la maggioranza dei subacquei rispetta una velocità di risalita di 10 metri / minuto, con soste di sicurezza di 3-5 minuti a circa 5 metri.

Quindi, risalendo da 30 metri, il tempo di risalita risulta di 2,8 minuti più 3 minuti di sosta di sicurezza, ovvero un totale di 5,8 minuti circa, nella maggioranza dei casi.
Fatta la sosta di sicurezza, i più considerano l'immersione conclusa e risalgono rapidamente alla superficie.
Ma sono proprio gli ultimi 5 metri quelli in cui la crescita di eventuali bolle sarebbe maggiore!
Aggiungiamo, quindi, un altro minuto per raggiungere la superficie e stare più sicuri; anche così il tempo totale di decompressione da 30 metri è di 6,8 minuti, contro il tempo di 12,5 minuti della saturazione del midollo spinale.
Siamo in debito di ancora 6 minuti circa! Ma sappiamo anche che la desaturazione è più lenta della saturazione, forse anche più del doppio e, quindi, potremo essere in debito di 18 minuti o più.

Precedentemente avevo parlato di alcuni lavori scientifici che confermano la riduzione della produzione di bolle con più lente velocità di risalita. Al congresso della Società Europea di Medicina Subacquea ed Iperbarica, tenutosi a Malta nel Settembre 2000, il Professor Alessandro Marroni, Presidente del DAN Europe ed il suo gruppo hanno portato ulteriori dati a supporto dell'opinione che siano proprio la velocità di risalita ed i cosiddetti tessuti rapidi i maggiori responsabili della malattia da decompressione.
Hanno raccolto molti dati durante lo svolgimento del progetto Safe Dive e, su 1418 immersioni, hanno registrato le bolle gassose circolanti dopo l'immersione, mediante un rilevatore doppler.
Le conclusioni dello studio, a conferma di quanto ho suggerito per anni, sono state che le bolle rilevate sono direttamente correlate ad un eccesso di saturazione nei tessuti rapidi e medi, come il sangue ed il midollo spinale e non a quelli più lenti.
Lo studio ha anche dimostrato che la maggior produzione di bolle viene registrata quando la tensione di azoto calcolata nel sangue eccede 1.100 mbar (1 bar = 760 mmHg o circa 1 Atm) ed è superiore all'80% del massimo valore ammesso nel tessuto pilota e che questo problema è particolarmente evidente nel caso delle immersioni ripetitive.
L'osservazione importante è stata che l'introduzione di soste profonde (extra deep stops), con un allungamento del tempo totale di risalita da 11,2 a 18,55 minuti, senza variare la velocità di risalita, ha portato ad una riduzione delle bolle rilevabili dal 30,5% a zero.

Questo profilo di risalita consente anche di mantenere i valori calcolati di pressione di azoto nel sangue intorno ai 1.100 mbar ed i valori di sovrasaturazione del tessuto pilota al di sotto dell'80% del massimo ammesso, per i tessuti medio-rapidi.

Nei miei precedenti editoriali ho detto che una velocità di risalita di 3 metri / minuto sembrava essere un metodo efficace di prevenzione la maggior parte degli incidenti da decompressione fra i pescatori di perle che facevano fino a 6 immersioni a 30 metri al giorno!

Questo, però, è logisticamente difficile da fare, di qui il concetto che potremmo provare con una sosta più profonda, per esempio a 15 metri per 5 minuti circa, durante la risalita da 30 metri o a metà della profondità dell'immersione. Questo dovrebbe ridurre le tensioni di azoto nei tessuti rapidi e contribuire alla riduzione degli incidenti da decompressione.

Anche DAN America sta conducendo ricerche sulla velocità di risalita ed il prossimo anno saranno disponibili più dati, ma sempre più elementi puntano all'importanza dei tessuti rapidi, non di quelli lenti, come i tessuti critici responsabili degli incidenti decompressivi dell'immersione ricreativa, multilivello e ripetitiva.

Resta da determinare il metodo di gestire e controllare questa sovrasaturazione, ma il risultato potrebbe essere una significativa riduzione delle patologie decompressive ed un cambiamento radicale di come attualmente sviluppiamo tabelle e computers da immersione.


Prof P.B. Bennett, Presidente IDAN


Una sosta di sicurezza a metà della risalita?
Sublandia portale blu: viaggiando...sotto il mare - mercoledì 17 settembre 2008

lunedì 15 settembre 2008

Quando la cernia diventa ninja

Ho sonno ma non dormo. Giuro, oggi una cernia mi ha fatto l'occhio ninja: ha roteato l'occhio verso di me e poi l'ha roteato ancora.
Avrei voluto baciarla per quanto mi ha fatto ridere sotto i baffi dell'erogatore. Ale, se ci fossi stata tu, ti saresti ribaltata dalle risate e saresti affogata, quindi a pensarci meglio, è andata bene che non ci fossi!

tatuacernia e cernianinja...mi serve una foto da mettere sul comodino a imperitura memoria di questo amore, un po' saffico e un po' no visto che loro, le cernie, possono cambiare sesso secondo l'esigenza riproduttiva. Il senso pratico e morale di certe specie animali è lodevole.

C'è qualcun altro da lodare oggi, ovvero il corsista Open che ha fatto la sua prima immersione in acque libere: un uomo di settant'anni che ha deciso di prendere il brevetto per poter scendere comodamente in caso di necessità quando è in giro con i suoi 15 metri di barca a vela. Che riesca a brevettarsi o meno, io spero a settant'anni di aver voglia di iscrivermi a qualche corso, fosse anche - finalmente - quello di uncinetto e punto croce, invece del solito pilates o yoga o acqua gym.

Alla voce "grandi decisioni della giornata", c'è quella di non comprare la semistagna che ho provato in acqua, in favore della preparazione dell'investimento in una stagna. Alla voce "che cos'è questo pesce quiz" c'è un pesce pascolatore, amico delle salpe, che si è fatto toccare senza troppo fastidio e che ha livrea argentata con bande non troppo scure e il muso allungato, un po' come i pesci che si nutrono di corallo. Nessuno ci ha badato, nessuno l'ha notato, nessuno ha capito dalla mia spiegazione cosa fosse. Kiiiix, cos'è?

lunedì 8 settembre 2008

Giacomo, Giacomo

Così mi fanno ancora un po' le gambe, quindi vi chiedo perdono se abuso di questo spazio per sfogarmi un po'.

La zona dove lavoro è un vero crocevia di disperati: c'è il SERT, l'ospedale specializzato in malattie infettiva, c'è un giro di tossici da record e gente con la 24 ore che si infratta tra lo schifo del lungodora insieme a ragazze che non si tengono dritte.
All'uscita, dunque, il solito scenario. Mi avvicina una collega alle spalle e ci avviamo a fare un pezzo di strada insieme quando una ragazza ci sembra più disperata delle altre e non ci lascia tranquille. Eravamo a metà del ponte quando decidiamo di tornare indietro perché, decisamente, ha l'aria di voler scavalcare la balaustra per buttarsi di sotto. Facciamo dietro front e l'avviciniamo per parlarle ma lei sbiascica, è uno scheletro, un fantasma, non una ragazza e capiamo solo che le hanno tolto qualcosa.
C'è un signore con noi, divisa da tranviere, le dice di non buttarsi e se ne va, anzi, se ne scappa via dicendoci di chiamare qualcuno. Un tizio, polacco forse, la blocca ma poi sparisce pure lui e restiamo io e la mia collega, la teniamo ognuna per un polso mentre io le parlo e lei chiama il 118.
La ragazza si divincola ma non sembra convinta di voler saltare, e noi non la molliamo. Alla fine arriva un ragazzo correndo, un nordafricano che la chiama per nome, Viviana, e riesce ad acchiapparla di peso e portarla oltre la balaustra.

Le hanno portato via il cane. Lui la conosce di vista, è della zona, e dice che già altre volte ha fatto la stessa "sceneggiata". Un signore è arrivato frattanto, uno che avevano chiamato per strada dicendo che c'era una ragazza che voleva saltare. La ragazza piange abbracciata al ragazzo che l'ha presa di peso, mentre lui le dice di tornare al SERT di non fare così che la gente chiama la polizia. Lei vuole il cane, si divincola e scappa. Nessuno la segue, nessuno sa che dire. Passano altri due usciti dal sert, dubito fossero operatori, per tornare indietro e avvisare il suo tutor.

Ce ne andiamo. Il 118 non arriverà e noi non sappiamo che dire.
Sapevamo cosa fare? No di certo. Avevamo paura a essere brusche, perché era uno scheletro sì, ma non volevamo spaventarla avvicinandola troppo bruscamente.
Avevamo paura a toccarla? Certamente. Non avremmo voluto, era una tossica, conciata malissimo, in un modo che nessuno vorrebbe vedere da vicino.
Qualcuno ci ha aiutate? Nossignore. Gente normale e ben vestita come noi, non si è nemmeno chiesta che stesse accadendo.

Sapete cosa mi dicevo mentre l'avvicinavo e provavo ad accarezzarla un po', per calmarla, prima che andasse oltre la balaustra? Che così male non è giusto starci, che non starà tanto facilmente meglio di così e che per la disperazione che aveva addosso, forse chiudere gli occhi per lei poteva essere la miglior fuga.

Finirò all'inferno per questo pensiero, ma altri non me ne venivano.
e mo' torno ai miei pensieri: alla lezione di pilates e a cosa farò il prossimo weekend.

sabato 6 settembre 2008

Nuovo Post Piccolo Piccolo

Visto che il blog langue vi aggiorno (se mai non riusciste a dormire) sulle ie giornate:

Sabato: Uscita con Kix in questo mega meraviglioso posto qui! "Sfrutto" il suo blog perchè scrive e fotografa alla grande:

Domenica: Uscita, con Kix e Simo, all'Argentarola. Bellissima giornata; il perchè vi rimando qui è per il motivo esposto un paio di righi più su.

Lunedì: mattina a Viterbo, pomeriggio a Corinaldo e sera a Bari; per una strana coincidenza un mio collega, Il Nando, scende con la sua moto da Mantova, è l'occasione buona per stare insieme e fargli conoscere un pò di Puglia (essendo un gran fotografo, appena in possesso, vi pubblico le foto) e, ovviamente, La Lampara di Peppino!! :-) Prima della cena (ed è una delle cose che mi piace di più di Mola) incontriamo, e beviamo, con Mimmo, Katia, Onofrio, Gianfranco e Teresa

Martedì: Tour per Bari, Polignano, e calette varie con il Nando, in serata saluto un vecchio amico, Giampalo, con la sue splendide donne: Martina ed Eva. Serata con grigliata di carne...anche qui seguiranno foto

Mercoledì: Matrimonio di Angelo e Feliciana...seguiranno foto
GIovedì: Cena sub!!!!! :-) da Peppino....e ci sono tutti: Corrado, Fabio e Francesca e DOmmi, Alessia, Michele e Dani, Giuseppe "Virruzo" e il mitico Mimmo Picca

Venerdì: soliti giri e sera cena con Giampaolo, Martina ed Eva..come dove? Ma alla Lampara ovviamente

Sabato: scrivo ora e stiamo organizzando una grigliata....e devo scappare altrimenti mi linciano!!

Insomma...avrò preso due/tre chili già e i pantaloni non si chiudono :-(
Vi aggiornerò, ma sopratutto, ,metterò su qualche foto, promesso...

Besos