Non proprio un tatuacernia day, devo dire.
Sì, le mie adorabili amiche cernie le ho incontrate nuovamente, sempre numerose e sempre stupende e strafottenti! Come mi ha detto Corrado, infatti, non ci sono più le cernie di una volta.
Ma, andiamo per ordine. Sabato ho trovato un passaggio per portare l'attrezzatura al negozio, punto di incontro per la partenza alle sette e un quarto della domenica mattina. Mi sono fatta furba stavolta e così ho evitato di trascinarmi il tutto all'alba per le vie deserte della città.
Arrivo, ci prepariamo. Assemblo e il primo stadio perde aria e mi dico "no, non di nuovo!" ma mi faccio cambiare la caramella e anche qui tutto è tranquillo.
Prima immersione allo scoglio del raviolo. Ottimo, non l'ho mai fatta e sono curiosa di vedere cosa c'è lì sotto. Piccolo contrattempo sul gommone, il mio presunto buddy ha il gav che perde da un piccolo strappo e alla fine non se la sente di scendere.
Amo le mie (anzi di Picci) pinne e navigo senza sforzo in superficie; scendo senza problemi, compenso senza colpo ferire, la maschera si appanna e lo farà per tutto il tempo ma chissene. Vai che mi sento che oggi spacco!
Non vado con la guida del diving ma con l'istruttore con cui sono partita e due suoi adv. Restiamo più alti e dopo diverse tuzzate per i vari check che l'istruttore fa ai suoi, mi ritrovo prima in testa e poi a chiudere questo gruppetto. Bon, decido che mi guido da sola l'immersione, a questo punto: incontro un polpo fuori tana che appena mi vede scappa (ma io sono di Foggia! gli ho spiegato), due cerniottine, gli amici saraghi e nuove amiche che spero di aver correttamente individuato: le salpe. Kix, sono loro vero? Livrea argentata e strisce dorate. Erano tutte insieme a pascolare allegramente sulle rocce. Bellissime. Non so perché, ma i faccia a faccia con i pesci mi divertono un mondo!
Continuo scandagliando la parete, in cerca delle piccole cose e trovo due re di triglia: carini!! ma chissà di quante cose non mi sono accorta :-) Oh, non si nasce imparati e io sto imparando!
La fanciulla del gruppo è in riserva ma siamo ormai in prossimità della catena dell'ancora, io ho più di 100 bar e mentre lei e l'istruttore risalgono, continuo a razzolare con l'altro adv. Ci saluta una corvina e quando vedo che ormai stanno tutti risalendo, decido di chiudere. La guida ha portato gli altri a fare tutt'altra immersione e nella zona di razzolamento è andata oltre dei massi, dove non va quasi mai nessuno, e ha trovato le mega cernie. Pazienza.
Per la seconda dive si torna al faro. Evidentemente non siamo gli unici ad apprezzare così tanto questo punto di immersione, perché anche gli altri sul gommone con noi sono più che felici di tornarci. Anche stavolta, nessuna tensione e penso di dovermi preoccupare perché non mi riconosco. Ma non è propriamente vero, perché così bene in acqua, intendo serena già prima di entrarci, ci ero stata in passato ma solo dopo la settimana con corrado a PP l'altr'anno. Addirittura cazzeggio sul gommone con l'altro gruppo e faccio conoscenza con uno di Foggia: forza Foggia, domineremo anche Portofino! Si immerge dal 2000, si è trasferito e Torino da un po' e io sono avida di contatti subacquei, soprattutto dei più esperti, diciamocelo ;-)
Anche per questa dive non scendo con la guida ma col gruppetto di prima a cui si sono aggiunti gli open, ragion per cui staremo sempre alti. Il mio supposto buddy di prima ha noleggiato un gav, quindi stavolta stiamo insieme e siamo bravissimi: non ci perdiamo di vista un secondo :-)
Le amiche cernie sono a casa loro e tornano a frotte, ma stavolta ho occhi anche per le salpe che continuo ad osservare imbambolata da vicino. Mi piacciono le salpe! Stiamo un po' ammassati ma io e il mio buddy riusciamo a trovare i nostri angoli tranquilli e quindi l'immersione fila liscia e pacifica. Usciamo che ho di nuovo 100 bar: starò mica diventando libeccio??
Grande soddisfazione pinneggiando verso il gommone: con le Volo sfreccio davanti a tutti senza ritegno e arrivo per prima :-D
Visto l'abbondante avanzo d'aria, l'istruttore mi chiede se ho voglia di scendere da riva così mentre lui fa un battesimo, io faccio compagnia a un corsista che fatica a compensare e si ribalta quando scende e che quindi vorrebbe riprovare. Gli dico OK e così scopro che il pesce c'è, e neanche poco, anche a riva!
Facciamo il relitto della slitta (!!!), scendiamo e saliamo un po' di volte, sempre nei pressi dell'istruttore, e gironzoliamo lì intorno tipo squaletti. Devo dire che mi tocca trattenere il fanciullo che, fosse per lui, andrebbe a farsi un giro in mare aperto.
Io, egoisticamente, ho accettato e approfittato di questo puccio per fare un po' di esercizi in vista del rescue, tipo ehm...riprendere a togliermi la maschera di tanto in tanto. Andata anche questa.
Esco alle otto di sera quasi e sono morta, stravolta ma molto contenta perché non so cosa sia successo oggi ma è stato diverso. Scendere più frequentemente mi aiuta a sentirmi meno tatua e più e cernia, è vero, ma forse oggi è successo qualcosa di più. Non lo so ragazzi, non so se è successo QUELLO, mi piacerebbe crederlo ma non ne sono affatto certa. Intanto mi godo il fatto che non ho strippato per tutta la giornata!
p.s. per picci
cara, la narcosi dei nove o anche tre metri è ormai matematica per me. Mi succede ogni volta che, magari in verticale, risalgo anche solo di due metri troppo velocemente. Giramenti di testa, disorientamento e vertigini che passano appena mi fermo un secondo. Ma ormai è una certezza per me. Cum'amma fa'?
p.p.s.
dimenticavo che durante la mia strafottente pinneggiata di rientro in superficie, mi ero messa comoda a dorso con le mani sotto la nuca quando a un certo punto tocco qualcosa di bavoso e solido e penso: no, non lei! e invece sì! Era il cappello di una medusa di tutto rispetto che poi mi sono fermata a osservare. Fortunatamente non sono come Belva e sono uscita totalmente illesa dal nostro incontro/scontro :-)