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lunedì 23 giugno 2008

In Calabria primo nido di tartarughe Caretta Caretta

Giugno 23, 2008


È la Calabria la regione prescelta dalle tartarughe marine: il 70% delle deposizioni di «Caretta caretta» avviene infatti lungo le coste calabresi. Lo rende noto il Wwf.
«Comincia il periodo di nidificazioni nel Mediterraneo per la Caretta caretta: dopo Grecia, Siria, Libano e Israele - si legge in una nota dell’associazione ambientalista - anche l’Italia dà il benvenuto ai primi nidi delle tartarughe marine quest’anno. È accaduto lungo le coste della Calabria, una regione ricca di spiagge adatte alla nidificazione ma anche tra le più aggredite dal cemento. Risale alla settimana scorsa il primo rinvenimento di un nido di tartarughe Caretta caretta. Il 14 giugno, sul lungomare di San Sostene (in provincia di Catanzaro) alle prime luci dell’alba, un residente del luogo si è accorto della presenza sulla spiaggia di una tartaruga in deposizione e ne ha filmato le ultime fasi.
Del fatto sono stati informati la Guardia Costiera e il Wwf Calabria, che ha immediatamente avvertito i ricercatori del Dipartimento di Ecologia dell’Università della Calabria, da anni impegnati nel più importante progetto di ricerca e conservazione sui siti di nidificazione della tartaruga marina in corso in Italia. Valutata la condizione di estremo rischio del sito di deposizione, gli esperti dell’Università hanno deciso, con l’appoggio della Guardia Costiera e d’accordo con il sindaco di S. Sostene, di traslocare il nido in un sito limitrofo che garantisse le migliori condizioni di idoneità ambientale e di sicurezza per le uova. Per queste ragioni, la sua localizzazione esatta non è stata per ora resa pubblica.
Lo sarà però al momento della schiusa (tra 45 e 70 giorni dopo la deposizione), così che tutti gli interessati possano assistere alla nascita delle piccole tartarughe e condividere con i ricercatori dell’Università e con il Wwf il »magico« evento.
La scoperta del nido è stata l’occasione per il Wwf Italia e l’Università di Calabria di presentare la loro collaborazione per il progetto TartaCare, un programma di ricerca sulla distribuzione e sullo status della tartaruga Caretta caretta lungo le coste ioniche, in collaborazione con le Università di Tor Vergata, di Firenze e di Pisa, e con la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. Il progetto vede coinvolto il Wwf Italia e la sezione regionale dell’Associazione nell’assicurare azioni costanti di conservazione e di sensibilizzazione in un’area che si è rivelata la più importante per la nidificazione della Caretta caretta in Italia, e che va pertanto tutelata.
«La costa ionica della Calabria, inclusa nel tratto costiero da Capo dell’Armi a Capo Bruzzano, ospita il maggior numero di nidi della specie marina in Italia - afferma Antonio Mingozzi, docente del Dipartimento di Ecologia dell’Università di Calabria - negli ultimi 5 anni ben 60 nidi su 86, il 70% dei nidi italiani sono situati in questo tratto costiero, che il Wwf e all’Università di Calabria si impegnano a monitorare e a salvaguardare».
Il programma, attivato nel 2000 dal Dipartimento di Ecologia dell’Università di Calabria, si avvale del contributo del Ministero dell’Ambiente, e dal 2003 ad oggi ha potuto seguire la nascita di 3650 tartarughe.

Fonte: LaStampa


7 commenti:

Unknown ha detto...

Mi chiedo se i cuccioli alla nascita sanno già che non possono lasciare l'Italia o ricevono diffida scritta dalla Guardia Costiera di Catanzaro?

Gino docet

tatuanja ha detto...

Mi hai tolto la domanda di bocca!

Belva ha detto...

che stupidini che siete.....:-D

Picci ha detto...

scusate se intervengo....ma dopo la nascita dell'unione europea e dopo la ratifica degli accordi di Shengen (nn mi ricordo se si scrive così :-D) i cuccioli possono vagare felici all'interno delle acquee comunitarie....

ma poi nn ho capito ma l'egitto fa parte della comunità europea??? :-P

cmq...se hanno il passaporto possono passare anche a gino!!

un bacio a tutti da tarta

tatuanja ha detto...

Picci, scusa, ma non sono sicura che la cittadinanza europea della caretta caretta le consenta di aggirarsi comunque in acque non di pertinenza italiana.

D'altronde se nella Ginopledia c'è scritto che vive solo in Italia, non c'è da discutere o stare a fare sofismi con i trattati e il diritto comunitario!

:-)

Valeria, Marco e Sara, i Maramei ha detto...

non conosco Gino, e dico solo...
Yuhuuuuu!

Belva ha detto...

E non sai cosa ti perdi!!! :-)
Ce ne sono di perle di Gino da raccontare!!!! :-D
Anche se più che ridere c'era da menarlo per come porta in mare la gente...